Ama le tue ossa.

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love your bones

L’autunno è la stagione in cui si torna a parlare di osteoporosi e il 20 ottobre è il giorno dedicato alla sensibilizzazione su questo tema. Giunta alla diciannovesima edizione, la Giornata mondiale dell’Osteoporosi, fu promossa per la prima volta nel 1996 dalla United Kingdom’s National Osteoporosis Society supportata dalla Commissione Europea che insieme lanciarono questa campagna con lo scopo di aumentare la consapevolezza riguardo questo importante aspetto della salute che, dopo i cinquant’anni, interessa una donna su tre e un uomo su cinque. Da allora, ogni anno con un tema diverso, si vuole sollevare l’attenzione su quella che per gradualità e assenza di sintomi, è chiamata la malattia silenziosa, fino alla prima frattura spesso spontanea di una vertebra, dell’anca o di un polso. L’osteoporosi consiste nell’impoverimento del tessuto osseo che, per circostanze ereditarie, ormonali, funzionali e alimentari, perde progressivamente consistenza.

Lo scheletro è la nostra struttura, non solo fornisce l’impalcatura e i punti di attacco di muscoli, ma rappresenta un deposito di sali importante per garantire il livello ematico di calcio e fosforo. Sostiene il peso del nostro corpo sulla terra e assorbe l’impatto durante il cammino o la corsa fornendo un senso di forza interiore, protegge gli organi vitali (cervello e midollo spinale, polmoni e cuore, ecc.), permettendo l’equilibrio e il movimento del corpo. Grazie alla particolare organizzazione del tessuto osseo, lo scheletro è in grado di sopportare forti pressioni (una su tutte, costante e sottovalutata, la forza di gravità), compressioni e tensioni. Tra un segmento osseo e l’altro le articolazioni, formate da spazi e cavità dotate di cartilagini e liquidi sinoviali, permettono di sentire come il movimento si trasmette da un segmento all’altro, base della capacità di sopportare la pressione.

Caratteristiche ereditate a parte, il movimento ha un ruolo di primo piano nel ricambio cellulare del tessuto osseo: l’alternanza di compressioni ed espansioni tra un segmento e l’altro, fornisce quello stimolo meccanico costante necessario al continuo ricambio nell’arco della vita. La crescita ossea è stimolata infatti dal movimento dinamico che spinge l’organismo a rigenerare il tessuto nella densità e nella forma. Per rimanere sane ed efficienti le ossa richiedono lavoro meccanico equilibrato e armonico: gli eccessi sportivi o la vita sedentaria sono sconsigliati. Inoltre stimoli propriocettivi, bilanciamento del peso del corpo rispetto alla gravità, alimentazione, malattie e traumi, abitudini di vita ma anche esperienze emotive, partecipano alla struttura del tessuto osseo.

Ecco che a tutte le età, un lavoro posturale adeguato e intelligente come quello proposto nelle lezioni di Metodo Feldenkrais, permette di percepire e di studiare il movimento delle ossa diventando più consapevoli del nostro sostegno e di re-imparare a organizzare il movimento. Nel corso di ogni lezione, sia essa in forma individuale che collettiva, si è invitati a percepire e a immaginare i movimenti dello scheletro, riducendo lo sforzo e la fatica muscolare: la qualità e l’organizzazione in luogo della quantità e del movimento a caso.

Il Metodo Feldenkrais può aiutarci a imparare grazie al movimento come le diverse forze viaggiano attraverso la nostra struttura scheletrica contrastando l’azione della forza di gravità, incoraggiando un uso gentile di sé stessi per scoprire la reale peculiarità umana: la capacità di apprendere e di migliorarsi. Diverso dall’addestramento della ginnastica ma apprendimento organico, quello per cui l’individuo acquisisce competenze necessarie per adeguarsi al suo ambiente, vivere meglio e più facilmente. Apprendimento che è anche crescita fisica. Pensiamo che crescano solo i bambini fino a che diventano grandi abbastanza da muoversi in modo adulto. A qualsiasi età, per ogni nuovo modo di agire che impariamo, il nostro sistema nervoso sollecita sinapsi, nuovi collegamenti e differenziazioni. Più arricchiamo il nostro vocabolario motorio, più i nostri sensi sono reattivi, orientati e danno destrezza a tutto il corpo, mantenendoci in buona salute.

Lezione dopo lezione grazie al Metodo Feldenkrais e alla modalità con cui viene trasmesso, sviluppiamo consapevolezza corporea che è la nostra padronanza del senso cinestesico del corpo, vale a dire la sensazione del movimento. Questo può avvenire a tutte le età e in qualsiasi condizione fisica: del resto ogni cellula del nostro corpo si rinnova continuamente. Quello che facciamo con il Metodo Feldenkrais è “comprendere quanto sia meraviglioso ed elaborato il modo in cui funzioniamo normalmente nella vita quotidiana e quanta parte della bellezza dell’utilità, complessità e semplicità di questo funzionamento lo dobbiamo all’apprendimento”. Moshe Feldenkrais – Il caso di Nora, ed. Astrolabio-

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