C’è da Vivere

Non c'è nulla da dire: c'è da essere, c'è da vivere. Piero Manzoni

A un anno e mezzo dall’inizio delle restrizioni tanti hanno scelto di praticare il Metodo Feldenkrais online apprezzandolo per diversi motivi. Il primo perché non si poteva fare altro che occupare il tempo dilatato delle restrizioni e fare movimento è il modo migliore per occuparsi del proprio benessere fisico e mentale.

Abbiamo scoperto che era comodo: ci arrivava in casa o in qualsiasi luogo abbiamo trascorso i periodi di chiusura in sicurezza, senza perdere appuntamenti o arrivare tardi.

Infine abbiamo sentito che la pratica costante di un’esperienza somatica e di apprendimento quale le lezioni di Consapevolezza Attraverso il Movimento ci rendeva più forti e capaci di gestire la situazione: ansia, malessere generalizzato, insonnia e disturbi digestivi più imputabili a una risposta vagale ridotta che alla malattia in sé, sono stati accolti e metabolizzati dal corpo attraverso un ascolto profondo e a una ricerca di benessere.

Ma prima abbiamo dovuto fare i conti con la nostra pigrizia, la timidezza digitale e con le nostre resistenze a cambiare abitudini. Come sosteneva Moshe Feldenkrais le abitudini sono il limite più grande al nostro miglioramento personale perché ci impediscono di vedere altre possibilità di movimento e di organizzazione che condizionano il corpo e spesso il nostro agire.

E adesso?

Ora occupiamoci di vivere, consapevoli che qualcosa è diverso ma che siamo un po’ più forti, che ci sono possibilità di ripresa personale e che, naturalmente, con l’estensione dei vaccini a un numero sempre più alto di persone si tornerà a normalizzare la situazione.

Vi auguro una bella estate.